venerdì 6 luglio 2018

Recensione Hunger Games Trilogy




Hunger Games
di Suzanne Collins


Se ne sente parlare così tanto che viene da pensare che sia tutto marketing.

Allora ringraziamo il marketing che ci ha portati a leggerlo!! E che ci ha portati a vedere il film!
Eh sì, una volta tanto il film non solo non delude ma, con un cast a dir poco perfetto, ci fa rivivere ancora una volta quasi ogni singola sensazione che l'autrice è stata in grado di regalare.

Ero curiosa, molto, di leggere questa serie. Il successo, le recensioni e i commenti mi attraevano continuamente ma non trovavo mai il momento adatto per leggerla. Forse rimandavo per paura di una grossa delusione. Temevo che fosse sopravvalutata, temevo che mi smontasse l'opinione che mi ero fatta sui film dal momento che mi erano piaciuti abbastanza. Temevo che tutta quell'azione, che riesce benissimo sullo schermo, non funzionasse sulla carta. 
Non avrei dovuto temere niente e leggerla prima!
Bellissima! Tutta la serie è bellissima!!
Un distopia fatta bene!
[Ho rivisto i primi due film, visto il terzo per la prima volta e mi manca di vedere ancora il quarto. Ora che li posso paragonare ai libri posso dire che sono validissimi tutti. Ma devo anche dire che i libri li battono. Sulla carta c'è molta più interiorizzazione e molta più emozione.]

Ogni punto di questa storia è interessante e poi la trama funziona, è coinvolgente, ricca di azione.
I personaggi agiscono in maniera sensata, non ci sono eventi non spiegati o poco chiari. Ogni personaggio è ben delineato, coerente e spettacolare.

E se vogliamo parlare di personaggi femminili forti, beh: difficile trovarne uno migliore di Katniss!
E se vogliamo parlare di parità dei sessi questa è una vera bandiera!
Non so se l'avete notato ma.. c'è il tributo femmina e c'è il tributo maschio, tanto per sterminare equamente la popolazione, ma non si fa mai riferimento alla differenza di sesso. I favoriti sono favoriti perché provenienti da un certo distretto e con determinate capacità ma il sesso non influisce minimamente. 
Mai, e dico mai, ci sono frasi del tipo: "Ha vinto! Ed è una donna!" come se il fatto di essere donna rendesse la vittoria più importante perché più irraggiungibile (cosa che si basa sul presupposto che la donna sia inferiore e che pertanto denota la completa imparità tra i sessi). 
Questa è parità dei sessi: non fare differenza! 
Ci sono, nel corso della storia, tante, tantissime, occasioni in cui avremmo potuto trovare quei classici commenti finti femministi che esaltano i risultati di Katniss attraverso il suo essere femmina. Fortunatamente non ne troviamo neppure uno neanche a cercarlo. E solo per questo il libro meriterebbe già 5*.

Prima della lettura avevo visto i primi due film, il primo lo ricordavo benissimo, il secondo un po' meno.
Il punto che, durante la visione, lasciava sempre qualche dubbio erano le "storie d'amore" di Katniss; non si capiva cosa provasse realmente per uno e per l'altro, cosa c'era realmente tra lei e Gale? E tra lei e Peeta? Di certo non è questo il centro della storia ma faceva appartire lei come una stupida ragazzina indecisa e toglieva così forza al personaggio.
Bene, sappiate che questo è un "errore" del regista o dello sceneggiatore o semplicemente per motivi tecnici non si è riuscito ad elaborarlo bene. Nel libro queste due storie parallele d'amore danno maggiore forza al personaggio e lo rendono estremamente vero e reale. 
La protagonista ci spiega che in tutto questo trambusto non è che riesca tanto a pensare a cottarelle e storielle d'amore. Ci fa capire il legame che si è creato, nel tempo, con uno e con l'altro. Lei per prima vorrebbe capire davvero cosa prova ma, mettendosi nei suoi panni, ci risulta palese quanto possa essere difficile, in un momento del genere, comprendere appieno certi sentimenti.
Questo libro non è un romance, non esiste la parte romance! 
Si parla anche di Amore (vero amore) tra sorelle, tra genitori e figli, tra amici, tra possibili fidanzati. ANCHE è la parola chiave. Di certo non è il centro della storia e di certo sapere che sceglierà Katniss tra Peeta e Gale è assolutamente marginale. 

La scrittura in prima persona ci aiuta ad entrare in contatto con Katniss e ad immedesimarci in lei. E qui salta all'occhio la bravura e l'onestà dell'autrice. I pensieri e le azioni di Katniss sono reali, veri, plausibili. Sentiamo l'ansia, la paura, l'indecisione, la forza e la determinazione che le permetteranno di sopravvivere.

Per quanto riguarda la parte distopica è elaborata estremamente bene. Mi azzarderei a dire che è la migliore che ho letto dopo 1984 (che io ho letto, non che sia stata scritta).
Mi è capitato di fare una riflessione durante la lettura. Leggevo e pensavo: ma chi mai guarderebbe un reality del genere? Chi potrebbe stare davanti al televisore a guardare dei ragazzini che si uccidono tra di loro?
Agli abitanti dei distretti la visione fa male ma contemporaneamente sono costretti a tifare per i loro figli e, pertanto, sperare che uccidano gli altri. Mentre a Capitol City è intrattenimento puro. Loro non sono emotivamente e direttamente coinvolti, per loro è un reality come un altro, solo più interessante. E io mi chiedevo: ma com'è possibile che gli piaccia?
Poi mi è capitato, proprio durante la lettura, di vedere una puntata del Grande Fratello (che quest'anno più che mai ha toccato livelli di una bassezza inaudita! Per quanto io sia irribediabilmente attratta e affascinata dalla follia della società moderna ad un certo punto ho dovuto spegnere.). I meccanismi di questo gioco, dalla prima edizione ad oggi, sono cambiati molto. Nasceva, secondo me, come un interessantissimo esperimento sociologico in cui la chiave stava nel fatto che questi soggetti, che tra loro non si conoscevano, venivano isolati dal mondo. 
Poi il pubblico ha chiesto altro. E gli autori gliel'hanno dato. Ma il pubblico non si accontenta mai, vuole sempre di più. E gli autori hanno risposto.
Spesso, sovrappensiero (da tenere conto che mentre guardo questo immondo programma che offende l'intelligenza umana, stiro, mi faccio le unghie, cucio...), ho detto la frase: prima o poi gli piazzeranno un coltello o qualche altra arma davanti nella speranza che si uccidano tra loro!
Sì, perché i "meccanismi del gioco" sono fatti apposta per scatenare i concorrenti uno contro l'altro e, ad ogni edizione, ad ogni puntata, ho sempre più l'impressione che lo scopo sia di vedere il sangue che scorre.
Quanto Capitol City è lontano dall'America dell'imminente futuro? Quanto ci manca ad avere gli Hunger Gande Fratello Games?
Così come la moda, lo stile e gli abitanti di Capitol City fanno tanto ridere e sembrano tanto diversi, quanto sono in realtà diversi dal moderno modello americano in universale espansione? E quanto sono sempre più uguali i paesi tecnologicamente meno progrediti dai distretti?
Noi abitanti dei paesi "evoluti" in costante "progesso" (progresso tecnologico ma non di certo umano) coi capelli ogni stagione di colori diversi, con la faccia tatuata, consumisti fino al midollo in adorazione di Capitol American City, incapaci di produrre ma istruiti a consumare, dipendenti dall'elettricità e dalla produzione industriale, non ci sconvogliamo più per niente. Il linguaggio scurrile, una volta abolito dalla televisine, non fa più alcun effetto. Il sesso, una volta censurato, poi estremamente trasgressivo e attraente e poi di gran moda, ora non è più nemmeno interessante. Ora è di moda la violenza, verbale, senza censure. Reality e talk show, in cui tutti si professano contro la violenza, sono zeppi di gente che litiga, si urla addosso e si azzuffa. Non si azzuffano da soli? Nessun problema: gli autori dei programmi fanno in modo che lo facciano! E insistono, non demordono, fino a che non ci sono sangue e lacrime. E poi ecco le scuse pronunciate a richiesta per lasciare spazio ad una nuova battaglia. Gli autori dei programmi non sono dei cattivoni, sono commercianti che rispondono alle richieste di mercato.
Pertanto, dal chiedermi, sconvolta, chi mai guarderebbe un reality così?, sono passata al chiedermi: quanto ci manca per avere anche noi i nostri Hunger Games?

Una serie spettacolare da leggere tutta di seguito e che consiglio a tutti, dai più giovani ai meno giovani. Azione, amore, distopia, modernità, realtà, amicizia, senso dell'onore, senso del dovere.. Quali siano i vostri gusti non può non piacere!

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